Per effettuare il calcolo della potenza dei condizionatori che andrete ad installare in una casa, in un negozio o in un impianto produttivo sono necessari alcuni accorgimenti.
Ogni locale ha bisogno di un punto di emissione di aria condizionata pertanto, più sono i locali che si vogliono raffrescare e riscaldare, più alto sarà il bisogno di potenza totale e, quindi, più alta deve essere la potenza elettrica disponibile al contatore, che generalmente nelle case è di 3kW.
La formula potrà aiutarvi a fare una stima della potenza necessaria in base alle vostre esigenze. Per trovare il valore stimato in BTU/h abbiamo bisogno delle seguenti misure:
Lato x del locale da climatizzare
Lato y del locale da climatizzare
Altezza h del locale da climatizzare
Coefficiente K che di default è 25 per un ambiente "caldo", ma si può aumentare fino a 40
Per calcolare la potenza termica in raffreddamento dovremo agire con molto scrupolo e riguardo. Sia nel caso in cui comprassimo un condizionatore sotto dimensionato che nelle situazioni in cui ci trovassimo ad usarne uno sovradimensionato, non potremmo sentirci appagati ed affermare con orgoglio che abbiamo saputo scegliere il giusto condizionatore. Anche se convenzionalmente si parla di mq, in realtà, la valutazione che occorrerà fare riguarderà il volume complessivo della casa e quindi i metri cubi, convenzionalmente indicati con il simbolo m3.
La potenza refrigerante media di un qualunque condizionatore d'aria è calcolabile in maniera molto semplice, utilizzando questa formula:
P = K x latoX x latoY x h
Si ricorda come latoX e latoY sono il primo ed il secondo lato della stanza espresso in metri e h è l'altezza dello stesso ambiente, espressa sempre in metri.
Il parametro K è invece un valore standard, convenzionalmente riconosciuto con un moltiplicatore 25.
Volendo fare un esempio concreto, per rinfrescare adeguatamente una stanza lunga 3 metri, larga 4 metri ed alta 2,9 metri, dovremo fare un calcolo di questo tipo:
P= 25 x 3 x 4 x 2,9
Di conseguenza, in questo caso, sarà necessario disporre di una macchina di almeno 870 Watt.
Considerato il fatto che 1 watt corrisponde a 3,4 Btu / h, avremo bisogno di un condizionatore che generi almeno 2958 Btu / h.
Si precisa come il numero appena ottenuto rappresenta un valore approssimativo (calcolo a spanne), perchè non tiene conto delle tantissime varianti che possono influire sulla maggiore necessità di btu. La presenza di finestre, persone, particolare esposizione al sole e altri fonti di calore, possono sfasare notevolmente il calcolo.
La potenza è il dato fondamentale da valutare al momento dell’acquisto. Per avere un dimensionamento adeguato, è importante considerare l’ampiezza dei locali, la superficie finestrata e l’esposizione; variabili, appunto, che influenzeranno notevolmente la resa del condizionatore. Una macchina sottodimensionata, con potenza non sufficiente, al contrario di una adeguatamente dimensionata, può rivelarsi poco conveniente in termini di costi, perché, per raggiungere la temperatura desiderata, sarà continuamente in funzione, procurando maggiori consumi elettrici e arrecando un più rapido deterioramento della macchina di condizionamento. Al contrario, un condizionatore sovradimensionato, oltre a originare maggiori costi di acquisto delle unità interne ed esterne, è incapace di deumidificare l’ambiente, perché raggiunge la temperatura impostata troppo velocemente, senza eliminare tutta l’umidità.
Sfruttando le proprietà che hanno particolari gas si riesce ad asportare calore da un ambiente, la cella frigorifera o la nostra camera da letto, per cederlo ad un altro ambiente; nel caso del frigorifero il calore è ceduto alla cucina e nel caso del condizionatore all’ambiente esterno. Il climatizzatore è costituito da due parti collegate tra loro da tubi di rame, dove circola un fluido refrigerante, e da cavi elettrici. La parte che “cede il freddo” è costituita da uno scambiatore di calore, l’evaporatore, e da un ventilatore. La parte che “genera il freddo” è costituita da un compressore, uno scambiatore di calore, il condensatore, e un ventilatore. Il compressore comprime il fluido refrigerante a circa 20 bar e gli fa raggiungere la temperatura di circa 80°C. A questa temperatura il gas arriva al condensatore esterno e cede parte del suo calore all’aria aiutato dal ventilatore. Il gas, quindi, si raffredda e diventa liquido e viene costretto a passare attraverso un piccolo foro. Attraversato questo foro il liquido ritorna in parte allo stato gassoso e si raffredda scendendo a circa 5°C. Il gas passa poi all’evaporatore posto all’interno dell’ambiente e aiutato dal suo ventilatore cede il freddo all’aria. A questo punto il gas tornerà al compressore pronto a iniziare un nuovo ciclo. Quando riscalda, invece, la pompa di calore riesce a trasformare il calore a bassa temperatura contenuto nell’ambiente esterno, in calore ad alta temperatura che cede ai locali da riscaldare, seguendo un ciclo esattamente contrario a quello di un frigorifero. Continuamente grazie al calore terrestre, alla radiazione solare e alle precipitazioni atmosferiche. Con l’aiuto di un compressore, la pompa di calore può portare questa energia a una temperatura tale da renderla utilizzabile a scopo di riscaldamento. La pompa di calore è costituita da un circuito chiuso, costituito da un compressore, un condensatore, una valvola di espansione e un evaporatore, nel quale circola un fluido frigorigeno come R-134a, R125, R-507, NH3, CO2, ecc. Il ciclo di funzionamento è esattamente il contrario di quello di un frigorifero. Con la compressione il fluido aumenta di pressione e temperatura. Il fluido così riscaldato attraversa uno scambiatore di calore (il condensatore). È in questa fase che il fluido cede calore al pozzo caldo passando dallo stato vapore a quello liquido. Il fluido liquefatto e raffreddato attraversa una valvola di espansione da cui ne esce ad una pressione e temperatura molto più bassa. A questo punto il fluido che si trova a temperature molto basse è in grado di assorbire il calore dalla sorgente fredda. Questo avviene nell’evaporatore dove il fluido assorbendo calore passa dallo stato liquido a quello vapore. A questo punto il fluido è pronto a ricominciare il ciclo passando nel compressore.